Sui pendii meridionali della Murgia, in provincia di Taranto ma al contempo confinante con le province di Brindisi e Bari, si trova Martina Franca, cittadina nota per il festival musicale della Valle d’Itria.
Il toponimo della cittadina deriva dalla devozione degli abitanti già dal Mille rivolti a San Martino di Tour; il primitivo insediamento nacque proprio sul monte detto, appunto, di San Martino; mentre l’aggettivo Franca venne aggiunto in seguito, precisamente nel 1310 da Filippo I D’Angiò, a seguito della riconoscenza di franchigie e demanialità perpetua.
Sempre Filippo I D’Angiò, nel Trecento, ideò lo stemma di Martina Franca; questo raffigura un cavallo bianco senza briglie che trotterella libero; questo era il simbolo della demanialità perpetua riconosciuta dal Principe alla cittadina.
Sullo sfondo azzurro, nella parte alta dello stemma, troviamo tre gigli francesi, che ricordano l’origine transalpina della città. In basso, invece, lo stemma è avvolto da due ramoscelli raffiguranti due piante tipiche della zona: un ulivo ed un fragno.
È del X secolo l’origine della cittadina Martina Franca; sul Monte di San Martino sorse un piccolo villaggio di profughi tarantini, fuggiti dalle devastazioni e dai saccheggi dei Saraceni. A questi profughi si aggiunsero, successivamente, una comunità di pastori.
Martina Franca fu eletta comune su ordine del Principato di Filippo I d’Angiò, ma alcuni reperti testimoniano che prima fosse stata residenza di qualche nobile.
Sono tre le zone, peraltro ben definite, in cui è suddivisa Martina Franca: la prima è il classico centro storico, troviamo poi l’espansione del comune oltre le mura che ebbe origine dal 1900 e la terza, la zona nuova con palazzine condominiali alte fino a 3 piani.
Il Centro Storico si caratterizza per la presenza di case sviluppate in senso verticale; ovvero l’abitazione tipo era formata dal pian terreno con botteghe artigianali o cantine, il primo piano con la zona giorno (cucina e sala da pranzo); il secondo piano invece prevedeva la zona notte, non priva di bagni infatti non erano ancora stati introdotti e le funzioni erano assolte da un vaso (u candr, in martinese) posto in un angolo della casa.
Nel centro storico troviamo la Basilica di San Martino, edificata nella seconda metà del XVIII secolo da Isidoro Chirulli, arciprete.
Abbiamo già nominato la Valle d’Itria, una ricchezza artistica e naturale per questo territorio. In questa zona, notevolmente conosciuta e rinomata per il turismo, ricordiamo i numerosi muratti a secco, i trulli costruiti fuori dalla zona urbana, a differenza di quanto avviene in Alberobello dove sono posti all’interno del paese.
In questo territorio troviamo il vino, Martina Franca DOC ed il capocollo, salume tipico. Nella lavorazione viene aggiunto il vino locale e le erbe aromatiche tipiche della macchia mediterranea.